Bacci Baccio Maria
Baccio Maria Bacci: Esponente del Futurismo e del Novecento Toscano
Baccio Maria Bacci (Firenze, 8 gennaio 1888 – Fiesole, 8 ottobre 1974) è stato un pittore italiano associato al Futurismo e al Novecento Toscano. Nato in una famiglia di artisti, studiò all’Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Giovanni Fattori e Adolfo De Carolis. Nel 1908 si trasferì a Parigi, dove entrò in contatto con le avanguardie artistiche dell’epoca. Rientrato a Firenze nel 1910, espose insieme a Giovanni Costetti, ottenendo l’apprezzamento di critici come Emilio Cecchi e Matteo Marangoni. Durante la Prima Guerra Mondiale, Bacci prestò servizio militare; al suo ritorno, si stabilì a Fiesole, dove continuò la sua attività artistica. Negli anni ’20, partecipò a numerose esposizioni, tra cui la “Primaverile Fiorentina” del 1922, dove gli fu dedicata una sala personale. Le sue opere di questo periodo mostrano l’influenza della grande pittura seicentesca, con composizioni caratterizzate da un arcaismo solenne e da una forte componente realista. Oltre alla pittura, Bacci si dedicò anche alla critica e alla scrittura d’arte, contribuendo alla diffusione delle idee artistiche del suo tempo.
Le Opere Più Rappresentative di Baccio Maria Bacci
- “Pomeriggio a Fiesole” (1926-1929): un dipinto che ritrae una scena domestica ambientata a Fiesole, esemplificando il suo stile maturo.
- “Le sarte” (1930 circa): un’opera che rappresenta sarte al lavoro, evidenziando l’attenzione dell’artista per la vita quotidiana.
- “Il tram di Fiesole” (1913): un dipinto che riflette l’influenza del Futurismo, con una rappresentazione dinamica del movimento urbano.
- “Riposo dei cavatori sul Monte Ceceri” (1925): un’opera che raffigura lavoratori in pausa, sottolineando la sua sensibilità verso temi sociali.
- “La cartomante” (1929): un dipinto che mostra una scena di lettura delle carte, combinando realismo e simbolismo.
L’Eredità di Baccio Maria Bacci
Baccio Maria Bacci ha lasciato un’impronta significativa nell’arte italiana del XX secolo, grazie alla sua capacità di fondere le influenze delle avanguardie europee con la tradizione pittorica toscana. Le sue opere, caratterizzate da una profonda introspezione e da una raffinata tecnica pittorica, continuano a essere apprezzate per la loro capacità di catturare l’essenza della vita quotidiana e della cultura del suo tempo. La sua attività come critico e scrittore d’arte ha inoltre contribuito alla diffusione e alla comprensione delle correnti artistiche contemporanee, rendendolo una figura poliedrica e influente nel panorama culturale italiano.