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Baracchini Caputi Adriano

Adriano Baracchini Caputi: Maestro del Divisionismo Italiano

Adriano Baracchini Caputi (Firenze, 5 luglio 1883 – Livorno, 1968) è stato un pittore italiano, riconosciuto per la sua adesione al Divisionismo e per la rappresentazione poetica dei paesaggi toscani. La sua formazione artistica iniziò a Livorno, dove si trasferì all’età di sedici anni. Qui studiò sotto la guida di Guglielmo Micheli, pittore macchiaiolo e allievo di Giovanni Fattori. Questo ambiente influenzò profondamente il suo stile, orientandolo verso la tecnica divisionista.

Nel 1907, Baracchini Caputi partecipò al Salon des Peintres Divisionnistes Italiens a Parigi, esponendo sei paesaggi che, purtroppo, sono andati dispersi. La sua carriera espositiva proseguì con la partecipazione a tre edizioni dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia: nel 1912 con “Mattino sul Mare”, nel 1914 con “Sinfonia Crepuscolare” e nel 1922 con “Un’Aurora”. Frequentatore del Caffè Bardi di Livorno, nel 1920 fu tra i fondatori del Gruppo Labronico, assumendo il ruolo di segretario. La sua attività espositiva continuò con la partecipazione alla I Biennale di Roma nel 1921 e alla IV Sindacale Toscana.

Le Opere Più Rappresentative di Adriano Baracchini Caputi

Le creazioni di Baracchini Caputi si distinguono per l’uso della tecnica divisionista e la rappresentazione suggestiva dei paesaggi toscani. Tra le sue opere più significative si annoverano:

  • “Mattino sul Mare” (1912): presentata alla X Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, raffigura un paesaggio marino con effetti luminosi delicati.
  • “Sinfonia Crepuscolare” (1914): esposta alla XI Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, rappresenta un tramonto con tonalità calde e avvolgenti.
  • “Un’Aurora” (1922): presentata alla XIII Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, cattura la luce dell’alba con una tavolozza vibrante.
  • “Crepuscolo” (1908): parte del legato Alberto Grubicy donato alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, evidenzia la sua maestria nella resa atmosferica.
  • “Una Sosta”: conservata nella Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, testimonia la sua attenzione ai dettagli naturalistici.

L’Eredità di Adriano Baracchini Caputi

All’inizio degli anni Trenta, Baracchini Caputi si ritirò nella sua tenuta a Vada, frazione di Rosignano Marittimo, dedicandosi all’amministrazione dei propri beni e abbandonando progressivamente la pittura. Nonostante la sua produzione artistica sia limitata, le sue opere sono presenti in importanti collezioni, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma. La sua adesione al Divisionismo e la capacità di trasmettere atmosfere poetiche attraverso la luce e il colore lo rendono una figura significativa nel panorama artistico italiano del XX secolo.

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