Skip to main content

Valutazione e acquisto quadri 900

Capogrossi Giuseppe

Giuseppe Capogrossi: Innovatore dell’Astrattismo Italiano

Giuseppe Capogrossi (Roma, 7 marzo 1900 – Roma, 9 ottobre 1972) è stato un pittore italiano di rilievo nel panorama artistico del XX secolo, noto per il suo contributo all’Arte Informale e per l’introduzione di un linguaggio pittorico basato su segni astratti distintivi. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Roma La Sapienza, decise di dedicarsi alla pittura, frequentando la Libera Scuola di Nudo di Felice Carena tra il 1923 e il 1924. Nel 1927, intraprese un viaggio formativo a Parigi insieme all’amico e collega Fausto Pirandello, entrando in contatto con le avanguardie artistiche europee.

Negli anni ’30, Capogrossi partecipò a numerose esposizioni, tra cui la XVII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia nel 1930 e la III Mostra del Sindacato Fascista Belle Arti nel 1932. La sua produzione artistica iniziale era caratterizzata da uno stile figurativo influenzato dal tonalismo e dal classicismo italiano. Tuttavia, nel dopoguerra, la sua ricerca artistica subì una svolta radicale verso l’astrattismo, culminando nel 1951 con la fondazione del Gruppo Origine insieme ad Alberto Burri, Ettore Colla e Mario Ballocco. Questo collettivo mirava a superare la figurazione tradizionale, focalizzandosi su forme essenziali e primitive.

Le Opere Più Rappresentative di Giuseppe Capogrossi

La carriera artistica di Giuseppe Capogrossi può essere suddivisa in due fasi principali: un periodo figurativo iniziale e una successiva evoluzione verso l’astrattismo. Tra le sue opere più rappresentative si annoverano:

  • “Superficie 210” (1957): quest’opera esemplifica l’uso dei caratteristici segni astratti che contraddistinguono il suo stile maturo.
  • “Superficie 335” (1959): un dipinto che mostra la ripetizione modulare dei suoi simboli distintivi, creando una trama visiva unica.
  • “Superficie 109” (1951-1958): quest’opera segna la transizione definitiva dall’arte figurativa all’astrazione, con l’introduzione dei suoi segni caratteristici.
  • “Superficie 423” (1958): un dipinto che evidenzia la maturità del suo linguaggio astratto, con una composizione equilibrata di forme e colori.

L’Eredità di Giuseppe Capogrossi

L’approccio innovativo di Giuseppe Capogrossi all’astrazione, caratterizzato dall’uso di segni ricorrenti simili a tridenti, ha avuto un impatto significativo sull’arte contemporanea. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero, testimoniando la sua rilevanza e l’influenza duratura nel campo dell’arte astratta.

Possiedi opere di Giuseppe Capogrossi? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo