Borra Pompeo
Pompeo Borra: Esponente del Novecento Italiano
Pompeo Borra (Milano, 28 gennaio 1898 – Milano, 15 novembre 1973) è stato un pittore italiano associato al movimento del Novecento Italiano. Iniziò gli studi tecnici, ma successivamente si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove frequentò brevemente il corso di decorazione presso la Scuola degli Artefici. Nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, si arruolò volontario. Al termine del conflitto, nel 1920, debuttò artisticamente alla Famiglia Artistica Milanese. Nel 1924 partecipò alla XIV Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, attirando l’attenzione della critica per il suo linguaggio severo ispirato al Quattrocento, caratterizzato da volumi solidi e atmosfere sospese e irreali. Questo stile arcaico lo avvicinò al gruppo del Novecento Italiano, con il quale espose dal 1926.
Le Opere Più Rappresentative di Pompeo Borra
Le creazioni di Borra riflettono la sua evoluzione stilistica e la sua adesione ai principi del Novecento Italiano. Tra le sue opere più significative si annoverano:
- “Figura” (1930): un dipinto che evidenzia l’influenza del Quattrocento nella costruzione dei volumi e nella rappresentazione della figura umana.
- “Paesaggio” (1934): un’opera che mostra l’interesse dell’artista per la rappresentazione del paesaggio italiano, con un’attenzione particolare alla luce e alla composizione.
- “Composizione” (1939): un dipinto che riflette la ricerca di Borra sulla forma e sul colore, con influenze dell’arte astratta.
- “Cavalieri” (1949): un’opera che rappresenta figure equestri, evidenziando la sua continua esplorazione della figura umana in movimento.
- “Volto Femminile” (1955): un ritratto che sottolinea l’interesse di Borra per l’espressione e la psicologia dei soggetti femminili.
L’Eredità di Pompeo Borra
Negli anni ’30, Borra rinnovò il suo linguaggio pittorico adottando una gamma cromatica più chiara e luminosa, pur mantenendo la solidità dei volumi nelle sue figure. Le sue opere di questo periodo consolidarono la sua reputazione artistica, portandolo a vincere il Premio Principe Umberto nel 1934. Tra il 1936 e il 1939 soggiornò frequentemente a Parigi, entrando in contatto con il mercante d’arte Léonce Rosenberg, direttore della galleria L’Effort Moderne e promotore di artisti come Pablo Picasso e Georges Braque. In questo periodo, la sua pittura fu influenzata dalle ricerche contemporanee sull’arte astratta, portandolo a realizzare un numero limitato di opere geometriche. Successivamente, la sua produzione si concentrò su ritratti femminili e paesaggi, caratterizzati da una ricerca intensa sul colore, applicato in ampie campiture piatte con toni volutamente contrastanti, e sulla semplificazione della forma all’interno di uno spazio bidimensionale. Dal 1948 iniziò a insegnare arte, prima in una scuola secondaria e poi all’Accademia di Brera, dove fu nominato direttore nel 1970. Morì a Milano nel 1973.